Mercoledì 26 giugno si è svolta la gita annuale dell’AVGIA; alle 8.00 ci siamo ritrovati in Piazza Garibaldi per prendere il pullman che ci ha portato a Milano al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. Durante il viaggio il sole ci ha dato il buongiorno, sembrava augurarci buona permanenza a Milano.
Appena arrivati a Milano ci siamo avviati verso il museo, entrando però dal retro perchè dotato di un montacarichi per le carrozzine. Nel cortile abbiamo subito visto tre aerei da guerra e il sottomarino Toti, donato nel 2005 dalla Marina Italiana al Museo della Scienza, è impressionante pensare che ben 27 persone potessero vivere dentro quell’abitacolo largo solo 4 metri. Nel settore dedicato ai trasporti ferroviari che, a prima vista sembra una vecchia stazione ferroviaria con raffigurati sulla parete passeggeri in attesa del treno, abbiamo visitato treni a vapore, l’omnibus trainato da cavalli e una vecchia diligenza per il traporto della posta. La curiosità era tanta che alcuni di noi sono saliti a vedere il vagone motrice con la caldaia del carbone e le varie leve per guidare il treno. Paola, Marina e Andrea sembravano dei veri macchinisti. Usciti dal padiglione ferroviario siamo entrati nel museo per visitare il settore energetico, con le turbine delle prime centrali, e le energie rinnovabili, tema di discussione degli ultimi anni. Abbiamo poi proseguito la visita nella galleria dedicata a Leonardo Da Vinci, che si apre con il dipinto dell’Ultima Cena di Della Rovere, per continuare con le innumerevoli invenzioni leonardesche: dall’elica alla gru, dalla macchina per pulire i fondali dei fiumi al telaio meccanico, dalla doppia catapulta alla lucidatrice per gli specchi. Sembra che tutto ciò che sta alla base di strumenti che usiamo quotidianamente siano invenzioni di Leonardo. A lui si devono anche disegni del corpo umano, con nervi, tendini e circolazione sanguigna in vista, che erano sconosciuti alla medicina del 1500. La mia attenzione è stata poi catturata dagli strumenti musicali, tra cui i violini, i violoncelli, la ghironda, il salterio, l’arpa a pedali, l’organo e un pianoforte che ho finto di suonare per essere immortalata nella foto. Verso l’una abbiamo fatto una sosta per il pranzo che si è svolto nell’apposita area di ristoro, all’aria aperta.
Nel pomeriggio abbiamo proseguito la nostra visita nel padiglione dei trasporti navali e aerei, era esposto un veliero integro dei primi del 1900, con tanto di sartiami, scialuppe di salvataggio, 2 alberi con vele e ancora, parte di una nave da crociera e la sezione di un galeone da guerra con i cannoni, una serie di aerei da guerra e lo scheletro di un elicottero che a turni abbiamo pilotato. Nella nostra visita abbiamo potuto vedere, per questione di tempo, solo metà del museo lasciandoci così una scusa per poterci tornare.
Prima di congedarci da Milano, siamo andati a visitare la Basilica di S. Ambrogio, patrono della città, molto bella e antica. La chiesa è stata eretta nel 379 d.c., nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche ma conserva ancora due colonne in granito, parte della pavimentazione e il meraviglioso altare in oro dell’epoca . È stata, a detta di tutti, una bellissima esperienza.